Martedì 6 aprile 2021 – ore 15:00

 

New results on theoretically clean observables in rare B-meson decays from LHCb

Matteo Rama –  INFN Pisa

Abstract: Over the past decade, measurements involving the flavour changing neutral current transition b->s l+l- (l=e,mu) have shown a pattern of tensions with the Standard Model (SM) predictions. Measurements of theoretically clean observables in processes that are suppressed in the SM are powerful probes for the existence of new interactions that could alter their values. In this seminar we present new results on two key measurements, the branching fraction and lifetime of B(s)->mumu decays and the test of lepton universality with B+->K+ l+l- decays, using the complete dataset collected by the LHCb experiment. Evidence of the breaking of lepton universality with a statistical significance of 3.1 standard deviations is found. Perspectives of the measurements in the upgrade phase starting next year and in the proposed upgrade-II phase are discussed.


Il seminario si terra’ via Zoom al seguent indirizzo:
https://zoom.us/j/94098648321?pwd=N3VZdFFCZEVXOFJnZDJBMzR3VklpUT09
ID riunione: 940 9864 8321
Passcode: ynLaZ0

 

https://home.infn.it/download/LOGO_DECLINAZIONI/PISA.zip

DA LHCb UN NUOVO TEST SULLA VALIDITA’ DELL’UNIVERSALITA’ LEPTONICA

L’ultima campagna di analisi dei dati acquisiti dall’esperimento LHCb, uno dei quattro grandi rivelatori ospitati lungo l’anello del Large Hadron Collider, a cui l’INFN contribuisce con una tra le più numerose comunità di ricercatori impegnate nella collaborazione, suggerisce, nell’ambito dell’insieme dei processi fisici regolati dalla forza elettrodebole, la possibile presenza di un fenomeno in disaccordo con le previsioni del Modello Standard delle particelle elementari, la teoria di riferimento per la descrizione delle particelle elementari e delle loro interazioni. È quanto annunciato oggi, 23 marzo, online nella sezione della conferenza annuale di Moriond dedicata alle interazioni elettrodeboli e in un seminario del CERN, durante i quali sono stati presentati i risultati di uno studio sulla verifica della cosiddetta universalità leptonica, secondo cui i decadimenti che coinvolgono i tre diversi leptoni carichi, elettrone, muone e tau, dovrebbero occorrere con la stessa probabilità. Contrariamente a quanto previsto dalla teoria, il conteggio dei casi in cui una particolare particella contenente un quark beauty, denominata mesone B carico, decadendo dà luogo ad un mesone K carico e una coppia muone-antimuone, mostra nei dati di LHCb una significativa disparità rispetto al conteggio dei casi che presentano un K carico e una coppia elettrone-positrone. La precisione di misura ha una significatività statistica di 3,1 sigma, e quindi non è sufficiente per poter asserire l’osservazione del fenomeno, ma l’argomento è comunque di notevole interesse perché, se l’osservazione, per cui sono necessari 5 sigma, fosse stabilita in futuro grazie a una maggiore statistica, sarebbe indicativa dell’esistenza di una nuova fisica oltre il consolidato Modello Standard, aprendo nuovi e inattesi scenari.

La ricerca sperimentale sull’universalità leptonica rappresenta un filone che ha già fornito nel recente passato, in particolare grazie allo stesso LHCb, evidenze in contrasto con il comportamento simmetrico attribuito dalla teoria ai tre leptoni carichi, individuando una diversa frequenza con cui questi ultimi compaiono nei prodotti di decadimento di una stessa particella. Nello specifico, l’ultimo risultato di LHCb rappresenta un aggiornamento della misura del rapporto (RK) tra i tassi di due decadimenti rari del mesone B carico. Questo test dell’universalità leptonica, effettuato utilizzando l’intero set di dati raccolti nel corso delle due campagne di acquisizione del rivelatore (Run 1 e 2), ha così consentito di ottenere suggerimenti di possibili deviazioni di RK dal valore 1, che ci si aspetterebbe di osservare in presenza di un egual numero di tipologie di coppie leptoniche prodotte dopo i decadimenti.

“La differenza tra il numero di muoni e quello di elettroni nei decadimenti dei mesoni B”, spiega Vincenzo Vagnoni, responsabile della collaborazione LHCb per l’Italia e ricercatore della sezione di Bologna dell’INFN, “se confermata, costituirebbe una scoperta molto importante, poiché dimostrerebbe la presenza di un problema all’interno del Modello Standard, la cui soluzione condurrebbe all’esistenza di una particella ancora ignota caratterizzata da differenti intensità d’interazione con i leptoni carichi”.        

Nonostante rappresenti un test di grande precisione dell’universalità leptonica nei decadimenti di particelle con quark beauty, consistente entro gli errori sperimentali con valori ottenuti precedentemente dalle collaborazioni BaBar e Belle, il risultato ottenuto dalla collaborazione LHCb necessita di ulteriori prove sperimentali. “Grazie alla superiore casistica che riusciremo ad ottenere con il Run 3 di LHC, il quale prenderà il via a breve,”, aggiunge Matteo Palutan, vice-responsabile internazionale della collaborazione LHCb e ricercatore dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN, “insieme ad altre analisi su dati già acquisiti attualmente in cantiere, avremo la possibilità di verificare il risultato attuale e sperabilmente mettere in crisi il Modello Standard”.

Contestualmente, la collaborazione LHCb ha inoltre presentato l’aggiornamento di un’altra misura di grande rilievo, concernente la probabilità di decadimento dei mesoni B in una coppia muone-antimuone, migliorando ulteriormente la precisione della conoscenza del più raro decadimento dei mesoni B mai osservato.

Mercoledì 31 marzo 2021 – ore 15:00

 

Daniel Guberman – Università di Siena /INFN terrà un seminario dal titolo:

“Photo-Trap: A photonic crystal light-trap for a large-area, low-noise SiPM pixel”

Abstract:

Many applications in high energy astrophysics, particle physics or medical imaging demand covering a large detection area with fast photosensors. The use of silicon photomultipliers (SiPMs) in such applications is often limited due to their small sensitive area: they are rarely available in sizes larger than 6 mm x 6 mm. A large number of SiPMs are then needed to cover large detection areas, but cost, noise and complexity of the system scale with the number of SiPMs employed. Photo-Trap provides a low-cost, low-noise solution to build large-area SiPM pixels. Photo-Trap employs a custom-designed 1-D photonic crystal and a wavelength-shifter plastic to optically trap the light until it reaches a SiPM. The pixel collects photons over an area that can be 10-100 times larger than that of commercial SiPMs, with the cost and noise of a single SiPM. I will describe the Photo-Trap idea, the proof-of-concept pixel we plan to build and comment (and hopefully get some feedback) on its expected performance and possible applications.

TOTEM E DØ ANNUNCIANO L’OSSERVAZIONE DELL’ODDERONE

Le collaborazioni scientifiche TOTEM al Cern, che vede un’importante partecipazione dell’INFN, e DØ al Fermilab hanno annunciato l’osservazione dell’odderone, uno stato elusivo formato da tre particelle fondamentali chiamate gluoni previsto quasi 50 anni fa. Il risultato è stato osservato con gli acceleratori di particelle LHC del CERN, dove si trova l’esperimento TOTEM e Tevatron del Fermilab dove si trovava l’esperimento DØ. Il risultato è stato presentato venerdì 5 marzo al CERN, e segue la pubblicazione congiunta nel dicembre 2020 di un preprint del CERN e del Fermilab.

“Questo risultato esplora le caratteristiche più profonde della teoria della cromodinamica quantistica, in particolare il fatto che i gluoni interagiscono tra loro e che la carica di colore, responsabile delle interazioni forti, può essere schermata da un numero dispari di gluoni”, sottolinea il vice-portavoce di TOTEM Nicola Turini dell’Università di Siena e dell’INFN di Pisa.

“La caratteristica peculiare di questo lavoro è che il risultato è stato raggiunto estrapolando i dati di TOTEM ottenuti d LHC negli urti tra due protoni, confrontandoli con quelli di DØ acquisiti in precedenza al Tevatron, negli urti tra un protone e un antiprotone” commenta il responsabile nazionale di TOTEM Francesco Cafagna, dell’INFN di Bari.

Gli stati che comprendono due, tre o più gluoni sono solitamente chiamati “glueball” e sono oggetti peculiari fatti solo dai mediatori della forza forte. L’avvento della cromodinamica quantistica (QCD) ha portato i teorici, nel 1973, a prevedere l’esistenza dell’odderone formato da tre gluoni. Dimostrare la sua esistenza è stata una grande sfida sperimentale richiedendo misurazioni dettagliate dei protoni nelle collisioni ad alta energia.

Già nel febbraio del 2018 l’esperimento TOTEM aveva trovato nei dati della diffusione elastica di protoni l’evidenza della possibile esistenza dell’odderone, la notizia è riportata qui https://home.infn.it/it/comunicazione/news/2808-lhc-l-esperimento-totem-potrebbe-aver-trovato-le-prime-prove-dell-esistenza-dell-odderone?highlight=WyJvZGRlcm9uZSJd.

Il nuovo lavoro si basa su un’analisi dei dati del Cern e del Fermilab basata su misure a diversi angoli di diffusione. I ricercatori di TOTEM e di DØ hanno confrontato i dati protone-protone dell’LHC (registrati a energie di collisione di 2,76, 7, 8 e 13 TeV ed estrapolati a 1,96 TeV), con i dati protone-antiprotone del Tevatron misurati a 1,96 TeV, e hanno trovato, con un metodo indipendente, nuovamente evidenze dell’odderone. La combinazione dei risultati delle due analisi, quella di TOTEM del 2018 e l’ultima effettuata da TOTEM e DØ, ha rafforzato l’evidenza iniziale portandola a livello di scoperta.

Mercoledì 24 marzo 2021 – ore 15:00

Coherent and dissipative dynamics at quantum phase transitions

Davide Rossini – Università di  Pisa / INFN

The recent experimental advances in the field of quantum simulation have enabled a wealth of amazing possibilities to study strongly correlated quantum systems in nonequilibrium conditions.
I will first give a brief overview of some open questions in the field and then present a general scaling theory for the equilibrium and out-of-equilibrium behavior of quantum many-body systems in proximity of quantum transitions of any order. In particular, I will highlight a nontrivial competition that may arise between the coherent dynamics at quantum transitions and the dissipative perturbations, which can be formalized through a dynamic scaling framework,
obtained by appropriately extending the equilibrium scaling laws.
 

 

 

 

 

Trovate la connessione  Zoom  in questa pagina Indico https://agenda.infn.it/category/1515/
 

Evento on-line “Pandemia e campagna vaccinale Anti Covid-19”

L’INFN organizza per martedì 23 marzo alle ore 11:30 un momento di approfondimento con il Professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, sulle questioni concernenti la pandemia e la campagna vaccinale anti Covid-19.

A introdurre l’evento e a dialogare con il Prof. Locatelli sarà il Presidente Antonio Zoccoli.

La diretta streaming si potrà seguire sulla pagina You Tube dell’INFN al seguente link: https://youtu.be/-q4LhsGnrB0 . Durante il seminario, sarà possibile sottoporre delle domande ai relatori nell’apposito spazio previsto per i commenti.

L’evento è rivolto a tutta la comunità INFN, con l’invito ad un’ampia partecipazione.

Lunedì 22 marzo 2021 – ore 17:00

Seminari combinati:

Biological system big data analysis: are quantum technologies a new opportunity?

Laura Marchetti (Dipartimento di Farmacia, Universita` di Pisa)

 

2D materials: synthesis, properties and interaction with biological systems

Camilla Coletti (NEST, Istituto Italiano di Tecnologia, Pisa)

Lunedì 22 marzo alle ore 17:00

Vedi dettagli:

https://quantum.unipi.it/activities/seminars/22-03-2021-1700/

https://quantum.unipi.it/

Link al seminario online:

https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3af55e3d953bd1458b97029ce272675f11%40thread.tacv2/1615961483242?context=%7b%22Tid%22%3a%22c7456b31-a220-47f5-be52-473828670aa1%22%2c%22Oid%22%3a%229dc89e65-03d2-4f70-bc01-8bd4d28bfcfb%22%7d

 











“L’effetto Flash” – Fabio Di Martino

Video e slides del seminario “L’effetto Flash” tenutosi martedi’ 16 marzo alle ore 15:00 dal dott. Fabio Di Martino (UO Fisica Sanitaria, Azienda-Ospedaliero-Universitaria Pisana) sono presenti sulla pagina dei seminari di sezione
https://agenda.infn.it/event/26276/

Abstract del seminario:

L’effetto Flash è un effetto radiobiologico recentemente evidenziato mediante esperimenti in vivo, che consiste in un sostanziale risparmio dal danno da radiazione nei tessuti sani (anche di un fattore 2) mantenendo inalterata l’efficacia terapeutica sul tessuto tumorale.

L’effetto ha la potenzialità, se traslato nella pratica clinica, di rivoluzionare la radioterapia (e in generale la terapia oncologica) permettendo di trattare in modo efficace patologie ad oggi non trattabili.

In questa presentazione, oltre a fare una panoramica dello stato attuale delle conoscenze sull’effetto Flash, verranno affrontati gli aspetti scientifico/tecnologici multidisciplinari ancora aperti e necessari all’ottimizzazione della traslazione clinica della Flash.

Questi aspetti comprendono lo studio dei meccanismi radiobiologici alla base dell’effetto e le sue dipendenze quantitative dai parametri del fascio e del tessuto irradiato, la produzione del fascio e il suo sistema di monitoraggio e la dosimetria.