L’INFN CELEBRA LA SETTIMANA STEM E LA GIORNATA INTERNAZIONALE PER LE DONNE E LE RAGAZZE NELLA SCIENZA 2025

In occasione della Settimana Nazionale delle Discipline STEM (4-11 febbraio) istituita dal MUR Ministero dell’Università e della Ricerca per promuove iniziative per sensibilizzare e stimolare l’interesse, la scelta e l’apprendimento di queste discipline, necessarie a favorire l’innovazione e lo sviluppo del settore nel nostro Paese, e dell’International Day of Women and Girls in Science, in programma l’11 febbraio, l’INFN ha previsto un ricco calendario di eventi e iniziative in tutta Italia. La giornata dedicata delle donne e ragazze nella scienza, istituita nel 2015 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è dedicata a promuovere la partecipazione paritaria di donne e ragazze nel mondo della scienza, evidenziando l’importanza di un accesso equo all’istruzione, alla formazione, al lavoro e ai processi decisionali. Un impegno concreto per ispirare e sostenere le nuove generazioni di scienziate, ribadendo il ruolo cruciale delle donne nella ricerca e nell’innovazione.

I canali social INFN aderiscono alla campagna #WomenInScience, a cui parteciperanno anche altri grandi laboratori internazionali come il CERN. Sui nostri canali social – Facebook, YouTube, Instagram e Twitter – a partire dal 4 febbraio, in occasione anche della Settimana STEM promossa dal MUR e in programma fino all’11 febbraio, pubblicheremo tre interviste alle nostre ricercatrici coinvolte nell’esperimento KM3NeT e alla direttrice dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN, Paola Gianotti.

Mostra: Bruno Pontecorvo ” da Pisa a Mosca un viaggio tra storia e scienza” – 30 novembre 2024|9 febbraio 2025 – Palazzo Blu

Il 29 novembre, a Palazzo Blu, a Pisa, si è inaugurata la mostra ‘Bruno Pontecorvo. Da Pisa a Mosca, un viaggio tra storia e scienza’, organizzata dalla sezione di Pisa dell’INFN e dal Centro B. Pontecorvo del Dipartimento di Fisica dell’Ateneo, che illustra con testi, documenti, strumenti e testimoninaze la vita e il lavoro del fisico pisano, tra i maggioro del XX secolo, che nel 1950 scelse di trasferirsi in URSS. La mostra, visitabile fino al 9 febbraio 2025, è stata curata da Marco Maria Massai e da Gloria Spandre, INFN, sezione di Pisa e Dipartimento di Fisica ‘E. Fermi’, Pisa.

Per maggiori informazioni: https://palazzoblu.it/evento/inaugurazione-della-mostra-bruno-pontecorvo-da-pisa-a-mosca-un-viaggio-tra-storia-e-scienza/?event_date=2024-11-29

25 novembre 2024 – Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

L’INFN Sezione di Pisa rigetta ogni forma di violenza e per la ricorrenza del 25 Novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, dedica un pensiero speciale a Barbara Capovani, mamma, dottoressa e scienziata di alto livello, la cui vita è stata spezzata da un vile femminicidio.
Il coraggio professionale ed umano di Barbara rimarrà per sempre ad illuminare le nostre vite.

MEG II PRESENTA IL SUO PRIMO RISULTATO SULLA IPOTETICA PARTICELLA X17

La collaborazione scientifica dell’esperimento MEG II, della quale fa parte anche l’INFN, presenta oggi, 13 novembre, nel corso di un seminario scientifico al Paul Scherrer Institut (PSI), in Svizzera, il suo primo risultato sulla ricerca di una nuova ipotetica particella elementare, un bosone chiamato X17. Il risultato, basato sull’analisi dei dati raccolti nel 2023, è riportato in un articolo pubblicato su arxiv e sottomesso alla rivista European Journal of Physics C.

“Il rivelatore MEG II, in presa dati al laboratorio PSI, ricerca nuovi fenomeni di fisica, ed è stato disegnato in particolare per la ricerca del decadimento di un muone positivo in un positrone e un fotone, ma può studiare anche altri fenomeni, come la produzione della ipotetica particella X17”, spiega Gianluca Cavoto, professore alla Sapienza Università di Roma e associato all’INFN, che fa parte della collaborazione scientifica dell’esperimento e che ha presentato i risultati nel seminario al PSI. “Da qui, la realizzazione di questa nuova misura, proposta dai ricercatori e dalle ricercatrici del gruppo italiano, che ne hanno poi coordinato la progettazione e la realizzazione, e la successiva analisi dei dati, grazie alla quale, non essendo emerso alcun segnale interessante, è stato posto un nuovo limite all’esistenza della particella X17”, conclude Cavoto.

La particella X17 è stata teorizzata una decina di anni fa per spiegare l’osservazione, realizzata da un esperimento al laboratorio ATOMKI (a Debrecen, in Ungheria), di una struttura anomala nella distribuzione dell’angolo di apertura nelle traiettorie delle coppie elettrone-positrone prodotte in una reazione nucleare indotta da protoni su un bersaglio di litio. Questa anomalia è stata, appunto, interpretata come la produzione e il successivo decadimento di una particella ipotetica, a cui è stato dato il nome X17 per il valore della sua massa (17 MeV). Successivamente, utilizzando la stessa tecnica sperimentale, sono stati osservati eccessi simili, compatibili con questa particella, anche in processi che coinvolgono i nuclei di elio e carbonio.

“I processi esaminati negli esperimenti MEG ed ATOMKI sono reazioni nucleari complesse, che vanno analizzate con calcoli teorici di dinamica nucleare molto accurati”, spiega Michele Viviani, ricercatore del gruppo teorico della Sezione INFN di Pisa. “Questo ora è possibile grazie ai recenti sviluppi nella comprensione delle forze nucleari, a cui molti ricercatori dell’INFN hanno dato contributi importanti”, conclude Viviani.

L’apparato MEG II utilizza protoni, provenienti da un acceleratore Cockroft-Walton, con un’energia fino a 1,1 MeV, che si scontrano con un bersaglio di litio. La coppia elettrone-positrone emergente dalla transizione nucleare litio –> berillio è stata studiata con diversi rivelatori, tra cui uno spettrometro (rivelatore gassoso in campo magnetico), ma non è stato trovato alcun segnale significativo, e sono stati quindi posti dei limiti sul tasso di produzione di X17. Il risultato di ATOMKI è compatibile con queste osservazioni con un valore p (che è un indice del grado di significatività del campione) del 6%.

“I risultati presentati oggi dalla collaborazione di MEG II, pur non escludendo definitivamente l’esistenza della particella X17, tuttavia indeboliscono la sua ipotesi. Questo significa che la comunità teorica dovrà riconsiderare i modelli di nuova fisica finora studiati per descrivere la natura della particella X17”, commenta Claudio Toni, ricercatore in Francia al Laboratoire d’Annecy-le-Vieux de Physique Théorique del CNRS, che ha lavorato allo studio della particella X17 durante la tesi magistrale e il dottorato alla Sapienza Università di Roma e come associato all’INFN.

La collaborazione MEG II riunisce più di 50 fisici provenienti da istituzioni di ricerca di Italia, Giappone, Russia, Svizzera e Stati Uniti, tra le quali l’INFN. 

A 90 anni dalla teoria di Fermi sul decadimento beta

A novanta anni dalla pubblicazione da parte di Enrico Fermi dell’articolo “Tentativo di una teoria dei raggi beta”, il Centro Pontecorvo del Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa, la Sezione di Pisa dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ed il Centro Ricerche Enrico Fermi (l’Ente Pubblico di Ricerca con sede in Roma nella storica palazzina di via Panisperna nel compendio del Viminale) organizzano un convegno di un giorno per discutere con i colleghi l’attualità di questa scoperta e per porre all’attenzione degli studenti della Laurea Magistrale in Fisica e a quelli del Dottorato in Fisica la straordinaria rilevanza dell’intuizione del grande scienziato italiano.
Il convegno approfondirà lavoro seminale di Fermi, di cui sarà presentata una nuova rivisitazione in chiave moderna che, dalla scoperta di Bequerel, con l’evolversi delle tecniche sperimentali e delle conoscenze e scoperte teoriche, portò l’illustre scienziato a formulare la sua teoria. Il Convegno sarà centrato sugli sviluppi che porteranno al “Modello Standard” delle interazioni fondamentali e che oggi permettono agli scienziati di avere davanti a loro un ricco e promettente terreno di ricerca.

Il convegno promuove la parità di genere che deve essere rispettata da tutti/e i/le partecipanti.